6) Il Ditometro
L'ultima delle cose che riporto, tra le cose che si possono notare osservando il cielo, è proprio il cosiddetto "Ditometro", ovvero l'utilizzo di un dito della propria mano a braccio teso per "stimare" la quota di un liner.
Ora, "stimare" è un verbo con un significato ben preciso. Il succo della faccenda è avere una conferma "al volo" se l'aereo sia o meno ad alta quota.
Il tutto si basa sulla dimensione angolare di un liner, ovvero l'angolo di campo visivo occupato. Perché è importante l'angolo? Perché l'angolo occupato da qualcosa è DIPENDENTE dal rapporto DIMENSIONE REALE/DISTANZA dell'oggetto stesso, e perché invece è COMPLETAMENTE INDIPENDENTE dal mezzo ottico utilizzato per osservarlo.
Ora, il punto in questione è che con un rapido calcolo, si può verificare che un qualunque liner, che viaggia a 10000 metri, sopra la nostra verticale (con noi a livello del mare) è grande al più mezzo grado (e parlo di un airbus A380).
I calcoli li ho fatti nel 2011, e li trovate qui : http://riccardodeserti.blogspot.it/2011/08/riflessioni-preliminari-sulle.html
Questa metodologia, di prendere un dito come riferimento per una "stima" (e non ovviamente una misurazione precisa) non è stato adottato solo da me. E' stato però reso famoso (e ridicolizzato) dal post del sedicente ricercatore indipendente Rosario Marcianò ( http://anonymouse.org/cgi-bin/anon-www.cgi/http://www.tankerenemy.com/2013/12/stima-della-quota-con-metodo-euclideo.html )
In quell'articolo Marcianò, riporta un metodo esatto, ma mostra una foto probabilmente falsificata. E' incredibile che nessuno abbia mai provato il "metodo del mignolo" suggerito. Non una sola volta ho ottenuto il risultato mostrato in foto da Straker. Se il fenomeno fosse vero, non sarebbe male mostrare un video, invece di una foto (più difficilmente falsificabile), e magari un video con molto più di un solo aereo.
Ultimo appunto sul ditometro, vi consiglio caldamente di leggere l'articolo originale da cui è stato preso ovvero http://lidarmax.altervista.org/lidar/_Scie%20Chimiche.php redatto da Massimo Del Guasta - Istituto Nazionale di Ottica (INO) - Consiglio nazionale delle ricerche CNR. Oltre alla parte del sistema di stima, c'è tutta una trattazione sul perché si parla di Bario, sulla sua pericolosità, e molte altre informazioni (tra cui la distribuzione geografica delle concentrazioni, correlata al caso della città di Espanola) veramente interessanti.
7) Conclusioni
Quindi, qui riassumo il tutto dei 5 precedenti spiegoni , ed aggiungo anche le considerazioni già fatte nello spiegone delle "Prove delle scie di condensa"
Osservando il cielo, notando quel che si deve notare e facendo le giuste considerazioni:
a) Le scie all'alba sono illuminate dal sole minuti prima dei cumuli, così come il sole che sorge illumina prima la vetta di una montagna che non la valle. Questo dimostra che le scie non sono a quota cumulo
b) Le scie che paiono a quota cumulo, o addirittura dentro di esse, se osservate, si muovono assieme alle nuvole ad alta quota, e non assieme ai cumuli, ergo non sono investite dallo stesso vento. Questo dimostra che le scie non sono a quota cumulo
c) Il tempo con cui un aereo che rilascia scie, attraversa un certo angolo di cielo, è compatibile con l'alta quota e non con la bassa. Questo smentisce la bassa quota dei liners.
d) Osservando i fenomeni meteorologici, questi presentano tutte le caratteristiche delle scie visibili in cielo, in termini di durata, formazione, persistenza, colore, caratteristiche morfologiche e quant'altro. Questo smentisce la natura anomala delle scie.
e) Osservando davvero il traffico aereo (aiutandosi con un'applicazione tipo flightradar24), si nota la sua continuità, la sua ciclicità, si nota la difficoltà dell'osservazione dello stesso in caso di mancanza di scie e questo smentisce la presunta irregolarità dei voli rilascianti scie.
f) Osservando le grandezze angolari degli aerei osservati si può stimare sempre l'alta quota degli stessi. Questo smentisce la bassa quota dei liners
g) Osservando il gap iniziale che c'è tra le scie ed il punto di rilascio si ha la certezza che le scie siano dovute ad un fenomeno di condensazione.
h) Osservando i pareli e le iridescenze (e conoscendone il reale meccanismo) si può dedurre che le scie (così come i Cirri) siano composte da ghiaccio
i) Osservando il colore delle scie, ed il comportamento della luce in loro presenza, si può notare che è più compatibile col ghiaccio che non con particolato metallico.
j) Osservando come si espandono le scie, (espansione e non solo diradamento) si può evincere che sia un fenomeno di condensazione, dato che la condensa può far condensare altra umidità presente in atmosfera, mentre il particolato metallico non può generare altro particolato metallico.
Quindi: SU LA TESTA, ed il Cielo, OSSERVATELO ma per DAVVERO!!
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